La casa sul lago del tempo è un film che, trama a parte, vede impegnati alcuni architetti e le loro storie.
Le inquadrature, specie quelle che marcano l’inizio dei capitoli, spesso ricordano le foto di architetture tipiche dei libri di settore. Si propone una piccola parte della sceneggiatura dove Alex (il protagonista, interpretato da Keanu Reeves), architetto figlio d’arte, commenta con suo padre un progetto.
Alex fa solo da spalla in questo spezzone, ma ciò che dice suo padre è interessante, soprattutto se consideriamo che il film in questione non ha l’architettura come soggetto. La casa de "La casa sul lago del tempo" non è un luogo reale ma un set cinematografico, costruito per il film sulle sponde del Maple Lake a Willow Springs, Illinois, vicino a Chicago. Le riprese della casa, che rappresenta un elemento chiave della storia, sono state costruite appositamente per la produzione. Dialogo:
Padre: Tieni, dai un’occhiata.. È una proposta per un museo. E’ di un nuovo architetto che sta lavorando al mio studio..
Alex: Gli ingressi mi piacciono, ci filtra alla luce, che è materiale è?
Padre: Granito, alluminio..
Alex: I pannelli bianchi li ha presi da Meier, il colore interno che varca le vetrate è una scelta tipica, mi piace. Non è nuova, ma è essenziale, pulita.
Padre: L’ultima volta che sei stato Barcellona?
Alex: Anni fa, con te e mamma e Henry.
Padre: Ti ricordi la visita alla casa della carità?
Alex: L’antico ospizio?
Padre: si esatto. Hai citato Meier… a Barcellona il suo museo sorge proprio accanto alla casa della carità: beve la stessa luce. Meier là ha disegnato una serie di grandi lucernari per catturare la luce ed indirizzarla dentro per illuminare le opere d’arte, ma indirettamente! e ciò è importante… perché sebbene la luce esalti l’arte, la può anche degradare. Tornando al progetto: dove pensi che dovrebbe sorgere?
Alex: Ah, non ne ho idea..
Padre: Come? Ma hai detto che ti piaceva…
Alex: Concettualmente
Padre: Andiamo Alex, sai bene come lo so io che la luce di Barcellona è molto differente da quella di Tokyo, come la luce di Tokyo è diversa da quella di Praga. Una struttura davvero grandiosa, di quelle destinate a reggere la prova del tempo, non ignora l’ambiente che lo circonda. L’architetto serio ne tiene conto, sa che se vuole “presenza” deve consultare la natura.. deve restare ammaliato dalla luce.. sempre dalla luce, sempre.
[ tratto dal film “La casa sul lago del tempo” ]